Conosci il gioco dei se?
I bambini lo praticano con regolarità perché a differenza nostra, non hanno perso curiosità e voglia di giocare.
Noi adulti invece lo abbiamo abbandonato e quando capita di ritrovarsi a fare ipotesi bizzarre, amici e colleghi ci riportano con i piedi per terra ricordandoci che “è inutile fare il gioco dei se, le cose sono andate così e basta”.
Dovremmo invece recuperare curiosità e voglia di giocare perché nel gioco – qualsiasi esso sia – si trovano ispirazioni preziose.
Cosa pensano davvero i clienti?
Ti faccio un esempio su una questione che per ogni agente immobiliare è vitale: la capacità di decifrare ciò che pensa il cliente (esigenze, dubbi, priorità ecc).
Attenzione però, non significa leggere nella mente dei clienti, ma avere la giusta sensibilità per comprendere in quale stato d’animo si trovino.
Qui il gioco dei se può aiutare perché solo uscendo mentalmente dal nostro ruolo e vestendo i panni di chi cerca casa abbiamo la possibilità di comprendere.
Cosa farei se oggi dovessi comprare casa e non sapessi nulla del mercato immobiliare?
È un esercizio che faccio spesso e devo dire che mi aiuta.
Bada che non è un esercizio semplice perché mi costringe a dimenticare la realtà in cui sono immerso ogni giorno.
Il risultato non è scientifico, ma ti assicuro che il solo fatto di provarci, mette in moto ragionamenti che altrimenti non ci ritroveremmo mai a fare.
In pratica, se da una parte il metodo che applichiamo in Grandi Agenzie ci offre un binario preciso da seguire, dall’altra la componente umana resta vitale e non dovremmo mai smettere di stimolarla.
Ecco perché il “gioco dei se” mi aiuta…
L’ho fatto anche questa mattina e ho individuato 3 risposte alla domanda: cosa farei se oggi dovessi comprare casa e non sapessi nulla del mercato immobiliare?
- Cercherei sicurezze oggettive che posso valutare senza dover apprendere cose nuove e senza dovermi sforzare (da quanti anni opera sul mercato la persona che ho di fronte, quanti agenti lavorano nella sua agenzia, quante compravendite seguono ogni anno ecc).
Lo farei perché a scatola chiusa fattori come la storicità, il numero di persone coinvolte e il volume di lavoro generato rappresentano una verità oggettiva.
- Vorrei sentirmi compreso. Pur non avendo proprietà in materia e le idee confuse, vorrei trovare un interlocutore con una forte capacità di ascolto. Qualcuno che non solo abbia seriamente intenzione di ascoltarmi, ma che possieda la sensibilità per decifrare le mie esigenze.
Da cliente so di non aver sempre la capacità di spiegare in modo chiaro quello che cerco, per questo mi serve un interlocutore sensibile
- Vorrei sentirmi libero di comunicare nei tempi e nei modi a me più congeniali.
Comunicare per un cliente significa fare domande, esprimere dubbi e chiedere rassicurazioni. Fare tutto questo in modo semplice e senza perdite di tempo oggi è vitale.
Sai cosa me ne faccio di queste risposte? Le utilizzo per verificare se il nostro modo di lavorare soddisfa queste 3 semplici esigenze e se qualcosa non quadra cerco di migliorarla. È così che il metodo che utilizziamo in Grandi Agenzie è cambiato negli anni. E ancora oggi non ho smesso di mettere alla prova il nostro metodo di lavoro.
Anche il sistema TICERCOCASA è frutto di un miglioramento costante nel tempo perché trovare la casa che cerchi al posto tuo richiede che i 3 punti elencati sopra vengano pienamente soddisfatti.
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Ciao Stefano